mercoledì 3 luglio 2013

Ricerca Almalaurea: una fotografia sul mondo del lavoro

 

Almalurea è un consorzio interuniversitario nato in Italia nel 1994. Oggi rappresenta il 78% per cento dei laureati italiani (1.740.000 curriculum vitae presso 64 Atenei italiani) ed è aperto anche alla collaborazione degli Atenei esteri.

Ogni anno svolge una ricerca sulla situazione occupazionale italiana. Il campione della ricerca effettuata nel 2012 era composto da 400.000 laureati di 57 atenei. La ricerca è stata realizzata con interviste a laureati post-riforma ad un anno dalla conclusione degli studi, a laureati di secondo livello a tre anni dalla conclusione degli studi e a laureati pre -riforma a cinque anni dalla conclusione degli studi.

La ricerca ha indagato i trend del mercato del lavoro, approfondendo in particolare tematiche quali:
- i risultati occupazionali dei laureati a dieci anni dal conseguimento del titolo, per compiere una valutazione delle caratteristiche occupazionali sul lungo periodo;
- il processo di acquisizione delle capacità professionali da parte dei laureati nel loro percorso di apprendimento sul lavoro;
- la condizione dei dottori di ricerca influenzata da fattori di disuguaglianza in accesso e da problemi che contraddistinguono l’inserimento professionale;
- il tema della posizione relativa delle laureate spesso discriminate nella professione.



I risultati generali: una situazione di crisi e di forti disuguaglianze


L’indagine AlmaLaurea del 2012 registra la situazione di disagio vissuta dai giovani italiani.
La crisi ha accentuato le differenze di genere e le differenze territoriali nelle perfomance occupazionali.
Sono notevolmente in crescita i giovani che una volta non avrebbero avuto
difficoltà a trovare un lavoro ma che oggi sono a rischio di disoccupazione prolungata o di inattività.
Tali rischi includono la difficoltà protratta di trovare lavoro e la persistente presenza di differenziali salariali.

Mentre in altri paesi il contrarsi dell’occupazione ha portato ad una crescita della quota di occupati ad alta qualificazione, nel nostro paese è avvenuto il contrario.

Nel nostro Paese i giovani laureati sono pochi e poco scolarizzati rispetto ai giovani degli altri paesi.
 Anche per quanto riguarda la scolarizzazione superiore nella popolazione adulta il paese è in forte ritardo.
Molto consistente è anche la popolazione di lavoratori adulti laureati a cui servirebbe un corso di formazione per aggiornare le proprie conoscenze.
Il ritorno sui banchi universitari dei laureati adulti potrebbe costituire una grande opportunità di crescita per il sistema produttivo e per quello universitario.

Il tasso di occupazione dei laureati triennali, calcolato sulla popolazione che non risulta iscritta ad un altro corso di laurea, ad un anno dalla laurea è pari al 69%. Solo il 57% tra gli specialistici biennali è occupato e la quota si abbassa ulteriormente per i laureati a ciclo unico con un 37%.
C’è da considerare però che la maggior parte dei laureati di primo livello prosegue il lavoro precedente al conseguimento del titolo e una consistente quota di laureati di secondo livello è impegnata in attività formative come tirocini o praticantati, dottorati di ricerca e stage in azienda.

Anche l’efficacia del titolo universitario (l’utilizzo nel lavoro delle competenze acquisite all’università e la richiesta della laurea per l’esercizio della propria attività lavorativa) risulta in calo rispetto alla precedente indagine.
La condizione occupazionale e retributiva dei laureati però resta migliore di quella dei diplomati di scuola secondaria superiore.

Aumenta il divario territoriale tra nord e sud dal punto di vista dell’occupazione e dal punto di vista della retribuzione.

Si segnala ancora il divario occupazionale e retributivo tra laureati e laureate: le donne anche quelle più istruite sono ancora penalizzate nel mondo del lavoro perché riescono con difficoltà a fare carriera in azienda (fenomeno del soffitto di vetro).

In sintesi la fotografia dell’Italia scattata da questa ricerca evidenzia un’Italia che vive un periodo di forte crisi occupazionale, forti disuguaglianze in ambito lavorativo e retributivo che persistono e si aggravano da diversi anni (risultati indagini Almalaurea 2011 e precedenti).

Dal sito www.almalaurea.it è possibile consultare in modo dettagliato i risultati della ricerca del 2012, del 2013 e degli anni precedenti.

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